Leggere Dante con i migranti: “esule come noi”

Leggere Dante con i migranti: “esule come noi”

Il progetto di Jennifer Allsopp, dell’Università di Birmingham

 

L’articolo di “Repubblica” è dell’11 luglio 2024

 

Il viaggio infernale per mare e per terre straniere. Il purgatorio, non si sa quanto lungo, dei centri di accoglienza o detenzione. E il paradiso, per i fortunati ai quali si aprono le porte di una nuova vita. Questo è il destino dei migranti, come lo raccontano abitualmente i media.

Ma un gruppo di accademici inglesi e irlandesi ha intravisto nella metafora della Divina Commedia qualcosa di più per offrire ai profughi di tutto il mondo uno specchio in cui riflettersi, descrivendo un periplo non nell’aldilà del poema dantesco, bensì in un aldiquà altrettanto tormentato. Il risultato è un libro che esamina la risonanza della Commedia sull’esperienza degli immigrati, la questione al centro dei dibattiti elettorali, dall’America all’Europa: i disperati che fuggono dai drammi dei propri Paesi, da miseria, guerra e violenza, nella speranza di un approdo migliore.

Con drammatiche testimonianze personali e contributi di esperti accademici, “”Dante on the move”, “Dante in movimento”, presentato oggi a Roma è il frutto di un progetto di ricerca intitolato “Reading Dante with refugees” (Leggere Dante insieme ai rifugiati), condotto dalla University of Birmingham e dalla sede romana del Trinity College di Dublino. Fra le sue pagine si ritrovano interventi di migranti provenienti da Afghanistan, Cina, Egitto, Iran, Kurdistan, Ucraina, Stati Uniti e Venezuela.

L’antologia è divisa in tre sezioni, opportunamente chiamate Inferno, Purgatorio, Paradiso, in ciascuna delle quali viene indagato un argomento specifico in relazione al poema dantesco. Nell’Inferno si affronta il tema dei viaggi per l’appunto infernali, come il racconto di Mohammed, sopravvissuto a un naufragio nel Mediterraneo, la cui vicenda viene confrontata con i versi di Dante che attraversa il fiume Stige e con l’ultimo viaggio di Ulisse.

Nella sezione Purgatorio una rifugiata di nome Zahra esplora il tema della fusione fra le diverse influenze dell’apprendimento, quello orientale e quello occidentale: uno status ambivalente, transitorio, simile a quello provato da chi non è più all’Inferno ma non è nemmeno in Paradiso.

E nella sezione finale, il Paradiso appunto, vari immigrati immaginano di incontrare, nello stile della Commedia, persone che hanno ammirato nella propria vita: per Sanaz si tratta della sua defunta nonna; per Anna, l’incontro è con la cantante lirica ucraina Solomiya Krushelnytska. Un altro rifugiato, Mihal, immagina un incontro con l’eroe rivoluzionario Simon Bolivar. L’afghana Sabera fantastica su un dialogo con Buddha nella sua nativa valle di Bamiyan, prima che le gigantesche statue del buddismo venissero fatte saltare in aria dai Talebani nel 2001.

“Ho letto Dante per la prima volta a 15 anni e da allora sono ossessionata dal suo poema”, dice Jennifer Allsopp, docente dell’Università di Birmingham e curatrice del volume. “Ho perfino imparato l’italiano, per poter leggere la Divina Commedia nella sua lingua originale. Nella mia carriera, mentre lavoravo con profughi di tutte le nazionalità, ho sempre avuto Dante in testa. Le scene dei rifugiati ammassati alle frontiere mi facevano venire in mente immagini dell’Inferno dantesco. Ho anche visto con i miei occhi la tenacia della speranza a cui la gente si aggrappa mentre attraversa il purgatorio di campi profughi o centri di detenzione aspettando in incerto futuro. E anche l’esilio vissuto personalmente da Dante è stato importante nella mia comprensione della Commedia”.

La primavera scorsa la professoressa Allsopp è stata invitata a tenere un corso sui migranti nel campus di Roma del Trinity College: “Ho accettato a due condizioni, racconta, che il tema di fondo fosse Dante e che potessi invitare dodici profughi a partecipare alle lezioni per condividere le proprie esperienze. Gli studenti hanno così trovato una nuova lente per avvicinarsi alla questione dei migranti. E dal corso è nato il libro. Ora speriamo di trovare anche un editore italiano e vorremmo che i nostri materiali fossero usati e discussi nelle scuole. Aggiunge che l’idea di “Dante on the Move” mi sembra particolarmente toccante di fronte alla politica anti-rifugiati dell’attuale governo di destra italiano. Il poeta parla con una qualità senza tempo delle molte esperienze vissute da persone costrette a fuggire; dell’umiliazione di dipendere dalla volontà dei tuoi ospiti; dell’emozione di apprendere che il luogo che un tempo amavi viene calpestato e diventa sconosciuto; della rabbia e della frustrazione di non sapere se stai andando avanti o indietro”.

Commenta il professor Alberto Tonini dell’Università di Firenze: “Come fiorentino, pensavo di non avere niente di nuova da imparare su Dante. Mi sbagliavo. Grazie a questo libro ho scoperto per la prima volta quanto la Divina Commedia abbia da dire sul mondo di oggi”.

Un concetto esemplificato dalla testimonianza di Mohammed, il rifugiato del Kurdistan iracheno sopravvissuto a un naufragio: “Leggere l’opera di Dante mi ha dato un nuovo linguaggio per raccontare la terribile avventura che ho vissuto per mettermi in salvo in Europa. Nella Divina Commedia Dante mostra quanto anche lui fosse terrorizzato all’idea di oltrepassare i confini, ma è sopravvissuto per raccontare quello che ha visto, e così ho fatto anch’io. In Dante i migranti possono trovare un alleato e un’ispirazione”.

Concorsa Sanaz Alafzada, rifugiata da Herat, in Afghanistan: “Contribuire a questo libro è stata un’esperienza che mi ha permesso di abbracciare la mia identità di profuga in cerca di sicurezza in un nuovo mondo. Sono passata metaforicamente dall’inferno della mia salute mentale personale al paradiso della mia condizione attuale di donna che vive e studia in Italia. Mentre leggevo la Divina Commedia nel centro di accoglienza a Roma, circondata dalla violenza, terrorizzata. Mi sono ritrovata nelle parole di Dante: da afghana non me lo sarei mai aspettato. Dante mi ha aiutata a guarire”.

 

                                               Jennifer Allsopp

 

Il libro.

”Dante on the Move” di Jennifer Allsopp (Paperback, illustrazioni di Alina Vasieikina, pgg. 201).