Il ‘500. Economia, società, Stato.

Questo è un modello di programmazione desunto dalle ricerche pluri-disciplinari realizzate dai corsi sperimentali dell’Istituto “L. Stefanini” di Venezia-Mestre. Copia dei fascicoli, scritti dagli studenti e ciclostilati, è conservata nella biblioteca dell’istituto: in essi sono riportate le indicazioni bibliografiche dettagliate. Le citazioni complete si ritrovano anche nei tre volumi, da me curati, intitolati Un progetto di curriculum di storia”, conservati nella stessa biblioteca. I materiali sono anche inseriti nel libro “Istituto Stefanini. Vent’anni di sperimentazione. Verso dove? (1975-1995)”, 1996, pp. 260-265.

 

Il Cinquecento. Vita materiale, crisi religiose, mutamenti politici, modelli di comportamento, forme del sapere.

 

Statalismo e capitalismo nell’Europa del ‘500. Rivoluzione dei prezzi” e creazione dello Stato nelle trasformazioni economico-sociali e istituzionali del secolo e nella definizione di nuovi modelli di comportamento.

“La rivoluzione dei prezzi”. Definizione del fenomeno. Variazioni dei prezzi nel corso del secolo. Grafico. Le cause. Le tesi di Jean Bodin, di Luzzatto e di Borlandi. “La spiegazione non è solo metallistica”. I processi dell’accumulazione originaria. I fattori concorrenti: la crescita demografica, ma soprattutto l’inadeguatezza delle risorse agricole.

Dalla Spagna all’Europa: indici del movimento generale dei prezzi. L’analisi dell’abate Galiani e dell’ambasciatore veneziano a Madrid. I circuiti internazionali dei metalli preziosi. Moneta e credito. Le differenze di svalutazione monetaria nei diversi Stati europei. Tabella.

Le conseguenze economico-sociali: i più colpiti sono i salariati, pagati in soldi di rame, di ancor più rapido deprezzamento. Rapide fortune dei ceti a reddito mobile dei quali venivano incoraggiati iniziativa e profitto. Sono colpiti i paesi che hanno larghi crediti all’estero. Si affermano le nuove imprese fondate sul credito. La nobiltà fondiaria reagisce: aumenta il prezzo della terra, modifica a proprio vantaggio i patti agrari, aumenta i canoni monetari. Riflessione: La staticità delle tecniche agricole –di fronte all’aumento demografico- è la causa prima della crisi di fine secolo? Ci sono limiti naturali? Ristagno demografico, contrazione degli scambi, accentuata instabilità dei prezzi.

I nuovi strumenti fiscali statali vengono usati per spostare il reddito a favore della nobiltà e dei ceti medi in ascesa. Il modo con il quale –in una fase espansiva dell’economia- si redistribuisce il reddito fra le varie classi sociali e il tipo di impiego che viene fatto di tale reddito: sono queste le cose che bloccano la crescita continua del reddito complessivo in una economia pre-industriale. E’ un limite sociale e politico? Le basi di un nuovo modo di produzione si affermarono nei paesi dove fu possibile contrastare l’oppressione politico-economica dei ceti parassitari e di uno Stato inefficiente. Connessione con le nuove correnti di pensiero, i nuovi rapporti tra i campi della conoscenza, la dedizione al lavoro stimolata dal protestantesimo, dal calvinismo in particolare.

Le diverse reazioni. In Spagna e in Italia il livello dei salari segue generalmente l’andamento dei prezzi. Grafico. L’accumulazione ristagna. In Inghilterra, invece, i salari si distaccano dai prezzi in modo notevole. Grafico. E’ favorita l’accumulazione del capitale.

Ma la struttura portante dell’economia resta il mondo agrario. In Italia divaricazione tra Nord e Sud. “E’ l’epoca più buia dei contadini italiani”. Il grande libro della disperazione contadina: “L’alfabeto dei villani”. La “maschera” di Ruzante a Padova. Bonifiche idrauliche ed agrarie. Mezzadria in Toscana e nell’Italia centrale

Alle origini dello Stato moderno: pensiero politico e concezione del potere. Machiavelli. L’uomo e il pensatore politico. Guicciardini. L’uomo e il pensatore politico. La conoscenza storica della natura umana.

Lo Stato del Rinascimento. Definizione. Funzione. Ragioni della sua formazione. Le strutture istituzionali: esercito, diplomazia, burocrazia, fisco. Una nuova alleanza fra nobiltà e principi.

Il dibattito storiografico. Sentimento nazionale; ideologie religiose; fedeltà alla monarchia.

Le guerre per il predominio in Europa e l’organizzazione tecnica, finanziaria, amministrativa che pretendevano. La rivoluzione dei valori individuali e lo Stato-macchina: soluzioni di organizzazione e di dominio. L’emergere della borghesia e l’esigenza della sicurezza e del mantenimento dell’ordine sociale.

Jean Bodin, “I sei libri dello Stato”, vol. I, “Della sovranità”. Giovanni Botero, “Della ragion di Stato”. Il concetto di Stato e di patria nel linguaggio del secolo.

Ancora sulla concezione e le strutture del potere. La riflessione di Machiavelli e di Guicciardini. “Quali sono i “buoni ordini” nelle varie situazioni storiche e sociali?”. La stabilità sta nell’offrire soluzioni istituzionali alla conflittualità sociale. Il ruolo della religione. “Machiavelli è il primo teorico dello Stato borghese” (Horckeimer).

“La civiltà delle buone maniere” (N. Elias). Definizione. L’intreccio Stato-individuo. “Civilitas –Civilité”. Erasmo da Rotterdam, “De civilitate morum puerilium”, 1530, cap. IV. Significato ed evoluzione del concetto. Esemplificazioni: a tavola, col proprio corpo, nel rapporto tra i sessi. Evoluzione del comune senso del pudore.

Produzione, Scienza, Dominio. Cosa è “scienza” nell’epoca rinascimentale? Fonti energetiche, sapere operativo, la nuova cultura. Nuovi rapporti tra i campi di conoscenza. Nuova gerarchia tra le discipline. Si rivalutano le arti meccaniche.

Prima e seconda rivoluzione nautica. Innovazioni tecniche (XIII-XIV sec): bussola, portolano, cocca, trigonometria applicata al navigare. Regime dei venti e cartografia. Le rotte oceaniche. Caravella, caracca. Razionalizzazione e incremento della produttività.

Le fonti d’energia. Trazione animale (dati e calcolo in CV). Legna. Ruota idraulica. Vela. Vento. Carbone. Prevalenza di risorse naturali. Un eccessivo sfruttamento potrebbe produrre profonda crisi energetica e conseguente disorientamento produttivo e sociale. Crisi del legname a causa della crescita demografica, del crescente processo di urbanizzazione, della richiesta di nuove terre produttive (cerealicoltura e pascolo). Riscaldamento domestico e combustibile industriale. Aumenta la domanda di una materia prima facilmente rinnovabile. Vasta organizzazione di trasporti, manutenzione delle vie d’acqua, sorveglianza delle riserve.

La crescita demografica: disponibilità di forza-lavoro in eccedenza. Colonizzazione e schiavismo sono uno sbocco ai problemi europei? Crescente domanda di energia e, nello stesso tempo, carenze energetiche preoccupanti.

Cosa intendiamo per “scienza”? E’ sapere sperimentale applicativo con finalità produttive? Ragioni di tale definizione e della relazione tra sapere sperimentale e sapere produttivo. Il sapere operativo comporta dominio sulla natura (oltre che sull’uomo): relazione tra scienza e dominio nelle forme di produzione. Quale, quando, perché, come.

Scienza e tecnica nel mondo antico. Scienza: sapere non operativo. Sapere produttivo: tèchne, arte. L’Umanesimo: esplorazione dell’ignoto. Declassamento della teologia. Applicazione della tecnologia. Umanesimo e Rinascimento fondano le premesse della nascita della scienza moderna.

La nuova cultura: criticità verso testi e tesi degli antichi. Visione diversa e nuova dello scienziato (unione di studi scientifici e letterari per poter risalire direttamente alla fonte). Frattura tra università e accademie. Sperimentazione verificata con metodi matematici e strumentazioni più precise. L’alchimia. Aspetti pratici e teorici. I rapporti con la filosofia, la scienza, la religione, il potere.

A livello popolare persistono molti aspetti magici del medioevo. Funzione progressiva della magia e dell’astrologia.

Leonardo. L’ingegneria. L’ottica. L’anatomia. Leonardo fra “esperienza e ragioni matematiche”.

Anatomia. Chirurgia. Fisiologia. Patologia e clinica. Terapia. Vesalio. Harvey.

Copernico. Gli aspetti matematici e filosofici delle sue teorie astronomiche.

La tecnica militare. La polvere da sparo. Le armi a canna metallica. I primi cannoni. La crisi della cavalleria corazzata. L’armamento navale. L’artiglieria: pezzi più precisi, maneggevoli, potenti. V. Biringuccio, “Della pirotechnia”, Venezia, 1540. “Moderato il superfluo e augmentato il totale”.  L’evoluzione delle fortificazioni. Illustrazioni. Glossario. Tipologie.

L’Italia nel secondo ‘500. Stagnazione economica, immobilismo sociale, sterilità politica. Vitalità culturale? Crisi economica e rifeudalizzazione. Gerarchie sociali. Regole di comportamento cortigiano. Codificazione e istituzionalizzazione delle letterature. Organizzazione normativa e gerarchica della società e della cultura italiane.

Le “guerre horrende d’Italia” e la sua servitù. L’Italia straziata ma ancora dominante.

L’economia mediterranea. Cosa mangiavano. Cucina e vitto popolare. La cucina italiana: ambienti, personale, organizzazione. Composizione delle vivande. Cucine regionali.

Le regioni d’Italia. Decadenza economica o sviluppo sia pur contraddittorio? Dibattito storiografico. “L’Italia –giardino?”. La rete postale.

Il Sud e la Sicilia. Ascesa della curva demografica. Il porto di Napoli segnala un’impennata economica. Diarchia politica tra baronaggio meridionale e corona spagnola: ristretti gli spazi politico-economici di una già asfittica borghesia. Napoli, la città più popolosa d’Europa. Incrementi della produzione agricola e del commercio con l’estero (quest’ultimo monopolio di grandi mercanti stranieri). Ma…rivolte e banditismo. Perché?

Milano e la Lombardia. Aumento demografico. Grande sviluppo edilizio. Fiorenti attività artigiane e “industriali”. Rapporto privilegiato con Genova: gli investimenti dell’oligarchia bancaria ligure. La fertilità agricola padana. L’attivo patriziato lombardo. L’operosa e missionaria Chiesa ambrosiana.

Roma e lo Stato della Chiesa. Crescita e ristrutturazione urbanistica. La particolare composizione della popolazione romana. La superiorità del consumo rispetto alla produzione caratterizza l’economia: quali ne sono le basi? Centralizzazione assolutistica dello Stato e riorganizzazione amministrativa. Rinnovata esplosione di banditismo.

Firenze e la Toscana. I Medici unificano la regione (1537-1559). Si rafforzano le strutture burocratiche e amministrative ma c’è anche una tendenza alla stagnazione produttiva e al ripiegamento economico. L’inadeguata concezione produttiva del settore tessile: merci di lusso ed esclusive.

Il Piemonte sabaudo. Mancato processo di urbanizzazione. Condizioni prevalentemente medievali ancora. L’arretratezza e la perifericità geografica gli garantiscono la “disattenzione” spagnola.

Genova. Importantissima posizione geografica, fulcro dei rapporti spagnoli col centro-Europa. Monopolio dell’import-export, della finanza e degli appalti delle imposte della Spagna. Caduta Anversa, per le insurrezioni nei Paesi Bassi, la città diventa il principale centro di smistamento dell’oro e dell’argento americani. Fruttuosa attività artigianale e manifatturiera. Esilità e municipalismo delle strutture politiche. Cristallizzazione politica e sociale.

Venezia. Si accelera il processo di decadenza politico-economica. Molteplici ragioni. Varie iniziative del patriziato per rinnovare e trasformare l’economia della città: lana, vetro, stampa. Aumento demografico e sviluppo edilizio e artistico-monumentale. Ruolo culturale innovativo. Coltura del mais e bonifiche nelle campagne. Aumento delle imposte fondiarie. La genealogia del modello Venezia. Una nota di Silvio Lanaro.

Il dibattito storiografico: decadenza economica o sviluppo sia pur contraddittorio? Luzzatto: l’economia denota sia stasi che sviluppo, non c’è quella rapida e totale decadenza di cui spesso si parla. Braudel: netta preferenza per i prodotti di lusso: un segnale di involuzione pur in una congiuntura ancora favorevole. L’Italia è stata alle soglie della rivoluzione industriale? Fanfani: la borghesia non è più mercantile o manifatturiera ma ormai prevalentemente fondiaria. Congelamento di capitali proprio quando occorreva diventare concorrenziali e competitivi adeguando strutture e produzioni alle iniziative degli Stati europei atlantici. Mancano nell’economia italiana un grande mercato unitario o una forte tendenza all’unificazione, un movimento di espansione oceanica, adeguati programmi dei governanti. L’Italia si apparta e si rende periferica. L’opinione di Jones: rifeudalizzazione sociale ed economica. Procacci: il particolare fermento economico della rivoluzione dei prezzi ha fatto nascere nuove forze sociali; ma c’è un processo di chiusura, di cristallizzazione anche per la crisi delle istituzioni politiche.

L’Italia inattesa”. Il massimo dell’irradiamento culturale (1559-1600). Una tesi di F. Braudel: “Tre civiltà soggiogate: Bisanzio sfruttata fino all’osso, l’Islam tenuto nelle sue coste, l’Occidente accerchiato”. E’ ancora valida?

La stratificazione sociale. Il consolidarsi delle oligarchie cittadine. Cosa è il patriziato? Una tesi di Marino Berengo. Contrasto e tensione tra città e campagna. La satira del villano. La condizione del lavoratore: dall’indigenza alla povertà. Gli emarginati.

Dalla famiglia-lignaggio alla famiglia nucleare. Una nota di metodologia storica. La svolta del “mondo pieno” di Pierre Chaunu. Il ritorno alla famiglia consortile.

Il perfetto gentiluomo e la perfetta gentildonna di corte. Il “Cortegiano” di B. Castiglione. Il “Galateo” di G. Della Casa. Le regole di accesso e di esclusione: una sottile censura?

Gruppi intellettuali e coscienza letteraria. Frammentazione politico-territoriale dell’Italia ma unità della cultura umanistico-classicistica. Netta frattura tra espressione popolare e colta. Il bilinguismo. La questione della lingua.

Circolazione della cultura e strati del pubblico. La stampa. La diffusione del libro, l’aumento del pubblico dei lettori. Libro dotto e popolare: due pubblici diversi. Le botteghe tipografiche. Dall’Umanesimo repubblicano alla letteratura cortigiana”.

Il romanzo. Definizione. Origini. Caratteristiche. Il romanzo in Spagna. La diffusione d’opere di argomento cavalleresco. Il romanzo picaresco. Definizione.

“Manierismo”. Definizione. Significato. Etimologia. “L’arte non è più contemplazione e rappresentazione dell’ordine del creato ma inquieta ricerca della propria natura, dei propri fini e processi” (G. C. Argan). La classicità polimorfa.

Le tendenze religiose: l’appassionata pietà cristocentrica, il profetismo, i gruppi riformatori, il materialismo intellettuale. La repressione ecclesiastica. Evangelismo e repressione.

Il rapporto Corte-Città. Il ruolo delle capitali.

Le Corti. Centri di elaborazione, scambio e diffusione della cultura. Centro di dibattito artistico. Individualismo, cultura e politica. Letteratura e centri del potere politico.

La Corte, centro di potere politico. Il governo del Principato. Coscienza politica e problema morale: il conformismo. Nota di G. Galasso. La modernizzazione dei sistemi fiscali. “Principi e acque”: la regolamentazione idraulica. Lo Stato e la Corte come sistema di precedenze.

Il modello utopistico della “città stellare ideale”. Ordine urbanistico, ordine sociale, sacralità istituzionale (Filarete, Leonardo, Scamozzi, Francesco di Giorgio Martini). L’ideologia urbana. L’unificazione spaziale e la divisione sociale.

La creazione di un nuovo spazio teatrale. Festa e teatro. Consapevole ripetizione della “città ideale” nella scenografia teatrale. L’illusione dello spazio reale. Illustrazioni (Piero della Francesca, B. Peruzzi). Identificazione tra spazio prospettico e spazio naturale (Serlio, Palladio, B. Neroni). Gli intermezzi. Un esempio nella “Mandragola” del Machiavelli. La vita diventa metafora. La scena immaginaria: il gioco maschera la frattura sociale. Lo spazio teatrale di Ruzante: l’attore diventa sulla scena il contadino reale.

Il carnevale. Definizione. Festa e città. La censura. La tortura. La presenza dei poveri. La beneficenza istituzionalizzata. Vagabondi e mendicanti.

Il madrigale. L’accordo fra suono e parola. “Armonie proporzionate, equilibri espositivi, sviluppi logici”. Etimologia. Definizione. Si sgretola il volume polifonico. Emerge la melodia del canto solo. La musica negli spettacoli teatrali.

Lutero e la musica tedesca. I Corali. La Riforma cattolica. Le decisioni del Concilio di Trento. Pier Luigi da Palestrina, “Missa papae Marcelli”. Scheda d’ascolto. Josquin Desprez, “O Maria, flos virginum”. Scheda d’ascolto. La sacra rappresentazione.

L’abbigliamento. Distinzioni sociali, moralità, sessualità, simbolismo politico.

Gli intellettuali: profilo professionale, collocazione sociale, rapporto con il potere.

Rivalutate le arti meccaniche. L’artigiano. L’inventore tecnico. La bottega. La committenza. Il mercato d’arte. La nascita dell’artista. Le idee “divinatrici” di M. Ficino: l’artista come Dio.

Il nuovo potere dell’espressione grafica. Aldo Manuzio, il letterato-tipografo.

Machiavelli, l’intellettuale-funzionario. Ruzante, la maschera del teatrante. Leonardo, lo scienziato-esploratore.

Giovanni della Guartanuta, “heretico marzo”. Una nota di G. Miccoli.

I musicisti, intellettuali apprezzati e internazionali.

I docenti universitari. Gruppo chiuso e legato al potere.

Il ceto forense e burocratico.

Gli intellettuali e la Chiesa. Il parroco, sua formazione e compiti. Le decisioni del Concilio di Trento sulla riorganizzazione delle diocesi. Cultura popolare e cultura d’élite. Nuove devozioni e letteratura religiosa. Distacco tra gerarchia e fedeli. L’anticlericalismo.

 

                                                                       prof.  Gennaro  Cucciniello