Per la lettura di un testo poetico

Questo è un modello di “lettura del testo” che ho distribuito ai miei studenti di liceo. Alcuni sostengono che questa tipologia di avvicinamento alla lettura sia demenziale, produca disaffezione o vera e propria alienazione. In trentacinque anni di esperienza didattica io ho verificato, invece, che l’esercitarsi, da parte dei ragazzi, in queste forme ha effetti molto positivi: aumenta –non diminuisce- l’entusiasmo, affina le capacità di analisi e di approfondimento, soprattutto dota i lettori di strumenti personalizzati sicuri, non dipendenti acriticamente da suggestioni altrui. 

 

 

PREMESSA

 

Anche nell’analisi di un testo poetico può essere interessante l’utilizzo di una griglia operativa. Valgono le notazioni già scritte per il sondaggio d’un testo prosastico, con la conferma ulteriore di un principio che vi ho più volte sottolineato: in letteratura il senso scaturisce anche dalla particolare conformazione del significante; tutto nel linguaggio poetico è semantizzato, investito cioè della funzione di significare, e quindi ogni piccolo particolare, ogni sfumatura possono assumere valore decisivo e rivelatore.

Uno dei più grandi poeti francesi contemporanei, Yves Bonnefoy, ha confidato in un’intervista che per lui la poesia è “dialogo di angoscia e di desiderio, al cui interno saper giostrare intensità metafisiche, esperienze quotidiane, pulsioni irrazionali”. Scrivere poeticamente, perciò, sarebbe come andare alla ricerca delle immagini fondatrici del nostro rapporto con la realtà: ma il linguaggio con cui lavora il poeta è una costruzione astratta, distante dall’immediatezza del reale. Bisogna saper sfruttare quella dimensione della parola, materiale e sonora, che sfugge alle astratte concettualizzazioni e che ci fa sentire, a volte, il palpito emozionale del pensiero.

Nel lavoro scolastico, ed è tanto difficile, abbiamo provato a intrecciare una pluralità di esperienze: riflettere su noi stessi e sul nostro quotidiano, abituarci ad ascoltare e usare le parole che vivificano e aprono la mente sbarazzandoci delle banali volgarità dei linguaggi correnti, abbandonarci ai miracoli e alle suggestioni del dettato dei testi, tentare di liberarci dalle forme d’una vita alienata e imprigionata – esprimendo le nostre vere sofferenze ma arricchendole di senso e di significato.  La poesia potrebbe così diventare luogo di verità, di dolore, di gioia, di impegno.

 

Fu allora che le misere salme dei nostri morti

rimarono per l’intero in un echeggiare violento.                  Amelia Rosselli

 

 

PER UN’ANALISI DEL TESTO POETICO

 

1.    Guardare il testo

2.    Leggere il testo

3.    Capire il testo

4.    L’autore e il suo pubblico

 

1. GUARDARE IL TESTO

 

1.a) Numero dei versi.

 

1.b) Numero delle sillabe per verso: misura dei versi.

·      Si intrecciano versi di diversa lunghezza (per es. endecasillabi, settenari, quinari) o c’è omogenea unità?

·      C’è un significato di variazione ritmica, di ripresa musicale, di legame unitario nell’eventuale intreccio e/o nella frammentazione estrema dei versi?

 

1.c) Numero delle strofe.

·      Di quante strofe è composto il testo? esse sono tutte di identica struttura?

·      Le strofe dividono strutturalmente il testo? Pensa, per es., all’architettura di “Alla sera” di Foscolo in cui le quartine sono prevalentemente descrittive e statiche, le terzine dinamiche e allusive a profondi processi di trasformazione intellettuale.

·      C’è coincidenza tra struttura strofica e struttura sintattica? (si noti, a questo proposito, l’originalità di “A Zacinto” che viola lo schema ritmico tradizionale).

 

1.d) Schema delle rime.

·      Le rime (tutte quelle in A, B, C…) rimandano ad unità di senso, a concetti analoghi o in forte antitesi, a funzioni ironiche e/o dissacratorie?

·      C’è un meccanismo serrato di rime?

 

1.e) Enjanbements, spezzature.

·      Ci sono enjanbements? qual è la loro funzione? Contribuiscono a dare rilievo a termini allusivi e significativi? Scavalcano la divisione tra strofe?

·      Ci sono cesure, pause nel mezzo del verso? sono esse collegate agli enjanbements e con quali risultati?

 

1.f) Punteggiatura.

·      C’è nel testo un uso particolare, simmetrico, della punteggiatura?

·      C’è una punteggiatura forte che spezza continuamente il fluire del discorso?

·      Manca la punteggiatura? ci sono spazi bianchi? parole spesso isolate?

 

 

2. LEGGERE IL TESTO

 

2.a) I luoghi indicati.

·      Precisa tutte le caratteristiche dei luoghi descritti (sono rappresentati con abbondanza di particolari o solo per rapidi cenni ?).

·      Ci sono opposizioni spaziali? Lo spazio rappresentato è solo quello concreto e reale?

 

2.b) Il tempo indicato nel testo.

·      C’è un’articolazione nella definizione dei tempi: passato, presente, futuro? Ricostruisci la successione o l’incastro dei piani temporali in cui si distribuiscono la vicenda storica o cronachistica e la materia poetica.

·      C’è contrasto tra la variabilità del tempo umano e l’immobilità del tempo della natura?

 

2.c) Personaggi.

·      Quale sistema di personaggi emerge? Puntualizzane i rapporti.

·      Individua le analogie e le differenze tra l’io lirico (colui che parla nel testo), l’autore reale e altri personaggi citati.

·      La disposizione dei versi riproduce la contrapposizione tra situazioni e personaggi diversi?

·      Individua nel testo i tratti distintivi (fisici, psicologici, comportamentali) di ogni personaggio. A quali classi sociali appartengono, quali professioni esercitano, che rapporto hanno con il potere?

·      I personaggi usano registri linguistici diversi? eventualmente spiega i motivi e i risultati di una tale scelta da parte dell’autore.

 

2.d) La lingua: allitterazioni, richiami musicali o fonici (assonanze e consonanze), parole difficili, dialettali o antiche (arcaismi), straniere o latine, l’aggettivazione e altre forme grammaticali, le simmetrie e i ritmi sintattici: periodi ampi e complessi – più brevi e nervosi, le figure retoriche (metafore, sinestesie, analogie, allegorie…), il campo semantico, altre osservazioni.

·      Ci sono onomatopee? cosa suggeriscono?

·      Allitterazioni (quali vocali e consonanti prevalgono o sono intenzionalmente infittite, vocali aperte e consonanti liquide – vocali cupe e consonanti aspre, per es.?). Ciò ha una connessione con i temi trattati?

·      C’è un gioco particolare dei suoni e dei timbri? (pensa all’opposizione di sonorità timbriche nella “Musica funebre” K. 477” di Mozart)

·      C’è un ritmo particolare degli accenti e del loro succedersi nei versi?

·      C’è una trama musicale fatta di rime, rime al mezzo, assonanze e consonanze?

·      Ricorre frequentemente un gruppo fonemico? (ad es., il gruppo “vi” in “A Silvia” di Leopardi).

·      C’è un uso particolare, insistito del polisindeto o dell’asindeto?

·      Prevalgono le parole lunghe, gli arditi polisillabi, o parole più brevi e consuete? (v. “L’Infinito” leopardiano).

·      Ci sono parole-chiave nel testo? C’è una corrispondenza tra posizione ritmica nel verso e senso forte di alcune parole?

·      Sai individuare i campi semantici?

·      Attraverso i termini usati verifica il registro utilizzato dal poeta (essi appartengono al lessico comune e al parlare quotidiano? a quello aulico? colto? gergale? dialettale? arcaico?

·      Analizza la sintassi: prevale l’ipotassi o la paratassi? Gli elementi del periodo sono collocati in modo regolare? C’è stile nominale?

·      Il ritmo è incalzante o pausato? ci sono frasi brevi, secche e spezzate o periodi ampi e ben coordinati?

·      Analizza le forme grammaticali: quali modi e tempi verbali prevalgono? L’aggettivazione è importante e rimanda a particolari significati? C’è un uso speciale dei pronomi? Ci sono invocazioni, esclamazioni, interrogazioni insistenti?

·      Rintraccia con attenta pazienza le figure retoriche e di ognuna precisa il significato e la motivazione.

 

2. e) Intertestualità.

·      Il testo è, secondo te, ricco di citazioni dai classici? Sapresti procedere a un confronto con le fonti, individuando analogie e differenze.

 

 

 

 

 

3. CAPIRE IL TESTO

 

3.a) Scrivi una parafrasi attenta, aiutandoti soprattutto con le note.

 

3.b) Tema principale e motivi secondari.

·      C’è una cornice narrativa? Ci sono dialoghi? monologhi? rapidi rovesciamenti di situazione? attenzione per la descrizione particolareggiata?

·      Distingui eventualmente i punti in cui il personaggio racconta “in presa diretta” le sue avventure e quelli in cui l’autore – narratore esprime commenti, anticipazioni.

·      C’è profondità nell’analisi dei sentimenti?

·      Il piano tematico è percorso da una trama sottile di echi, riprese, variazioni?

 

3.c) Significati simbolici.

·      Rintraccia tutte le figurazioni simboliche presenti nel testo e spiegane il significato o la rete di significati.

·      Si possono individuare opposizioni simboliche (“ombra e acqua” vs “deserto e aridità”, per es.)?

·      Nel testo assume un’importanza centrale una sola funzione sensoriale o si intrecciano, pur con gradazioni diverse, tutte le sensorialità?

·      Ci sono interessanti, misteriosi effetti di sinestesia, fino a creare un tessuto di segrete analogie?

·      E la rilevanza sensoriale può definirsi di matrice filosofica sensistica?

 

3. d) Livello semiologico: contrasti (alto – basso, luce – buio, interno – esterno, rumore – silenzio, caldo – freddo).

·      Nel testo ci sono opposizioni tra presente-passato e futuro, tra lontano e vicino, tra vita e morte, luce-ombra?

·      C’è una funzione particolare del suono? I suoni sprigionano simboli, fino a far assumere alla parola poetica sottili-misteriosi-inquietanti significati? Ci sono sonorità particolarmente dilatate e denotate?

·      C’è una sottolineatura particolare dei colori e dei profumi, un uso di contrasti luministici e cromatici?

 

 

4. L’AUTORE E IL SUO PUBBLICO

 

4.a) Autore (notizie).

·      Ricerca notizie relative alla vita e alle opere dell’autore. Attenzione, perciò, alle vicende biografiche, alla formazione culturale, all’elaborazione ideologica, ai rapporti con il potere politico e le strutture sociali, alla rete – anche geografica – delle istituzioni culturali, ai legami con il mercato editoriale.

 

4.b) Destinatario.

·      La metrica si lega direttamente alla destinazione del testo? (per es., i decasillabi sono versi molto ritmati, in cui gli accenti ricorrono costantemente nelle stesse sedi -3° 6° e 9°-, con risultati di ritmo cadenzato, incalzante, da inno di guerra. C’è, in questo caso, una funzione particolare assunta dal destinatario?)

·      C’è un tono sommesso, confidenziale come se il poeta si rivolgesse direttamente al lettore?

 

4.c) Referente (l’argomento)

·      Individua tutti i riferimenti alla realtà storica, contemporanea al poeta, presenti nel testo.

 

4.d) Punto di vista.

·      Quale punto di vista viene adottato? La realtà è colta attraverso un’ottica “dal basso”, con sguardo disincantato e smaliziato, con effetti corrosivamente stranianti?

 

                        Maggio 2000                                                                       

                                                                       prof. Gennaro Cucciniello